La COP è la periodica conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, e l’edizione precedente si è tenuta nel 2015, a Parigi.
Da quasi tre decenni, l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della terra, per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero ” Conferenza delle Parti”.
Da allora, il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale, a diventare una priorità globale.
Parliamo dell’importanza dell’Accordo di Parigi.
La COP21, si tenne a Parigi nel 2015.
Per la prima volta, successe qualcosa di epocale:
tutti i Paesi accettarono di collaborare per limitare l’aumento della temperatura globale, ben al di sotto dei 2 gradi, puntando a limitarlo a un grado e mezzo.
Inoltre, i Paesi s’impegnarono ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici, e a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questi obiettivi.
Ecco che nasceva l’Accordo di Parigi.
L’impegno, di puntare a limitare l’aumento delle temperature a un grado e mezzo è importante perché, ogni decimale di grado di riscaldamento causerà la perdita di molte altre vite umane, e altri danni ai nostri mezzi di sussistenza.
Nel quadro dell’Accordo di Parigi, ciascun Paese si è impegnato a creare un piano nazionale, indicante la misura della riduzione delle proprie emissioni, detto Nationally Determined Contribution (NDC) o “contributo determinato a livello nazionale”.
I Paesi concordarono, che ogni cinque anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile in quel momento.
Ma non è tutto. Gli impegni presi a Parigi, non sono neanche lontanamente sufficienti per limitare il riscaldamento globale a un grado e mezzo, e la finestra utile per il raggiungimento di questo obiettivo si sta chiudendo.
Il decennio fino al 2030 sarà cruciale!